Attività motoria scolastica: chi? come? quando?

Attività motoria scolastica: chi? come? quando?

[banner size=”120X600″ align=”alignleft”]“Come spiegherebbe ad un bambino che cosa è la felicità?”..” non glielo spiegherei, gli darei un pallone per farlo giocare”

Un bambino ed una palla: una dialettica permanente tra l’Io e il mondo, fra l’IO che si struttura e l’IO che si comprende come corpo, mediatore obbligato per la scoperta e la fruizione del reale.

( Avv. Massimo Carignani, Presidente C.P. CONI di Terni )

Avete mai visto un bambino tentare di far entrare la formina della stella nel vano del rettangolo e poi in quello del cerchio e infine nel quadrato, prima di riuscire ad associarla correttamente e farla scivolare  giunell’apertura uguale a forma di stella ?

Per tentativi ed errori quel bambino sta imparando a distinguere e riconoscere le forme geometriche e, più avanti riuscirà perfino a nominarle.
L’attitudine ad apprendere è la più singolare caratteristica umana: si apprende facendo, vedendo, ascoltando, giocando.  Attraverso il gioco il bambino cresce, realizza le sue potenzialità, le sviluppa, le unisce, le coordina, le elabora senza averne alcuna consapevolezza, ma solo per il puro piacere di giocare.
Chi guarda un bambino mentre gioca può intuire quali siano le sue prime forme di apprendimento, il suo livello di crescita e la maturazione raggiunta.
Mentre gioca, un bambino manifesta il suo modo interiore meglio di quanto potrebbe fare verbalmente e, al tempo stesso, mette in evidenza attraverso l’attività ludica, la sua esigenza di comunicare e di socializzare

Il gioco-movimento rappresenta la base per un corretto sviluppo della motricità che porterà il bambino ad avere piena coscienza de proprio corpo ed essere in grado di muoversi a proprio agio nello spazio circostante. All’interno dei giochi, anche i più semplici, si possono acquisire schemi motori, capacità coordinative, abilità motorie che consentono al bambino di “crescere fisicamente” in modo armonico e completo e, se pur inconsapevolmente, di generare un’alfabetizzazione motoria.
Ma il gioco può essere inteso non solo come movimento fisico finalizzato a sviluppare le capacità e gli schemi  motori, ma anche come attività esplorativa, d’espressione e di relazione interpersonale e sociale perché con tutte le sue sfaccettature permette di imparare le prime semplici “ linee guida” della vita quotidiana, il rispetto delle regole, quali: avere pazienza, rispettare il proprio turno, perseguire l’obbiettivo con determinazione, dare il meglio di se, accettare le sconfitte, e gioire delle vittorie proprie e sperabilmente di quelle altrui.
Quali giochi?
Giochi nei quali il bambino abbia la possibilità di divertirsi e interagire con i suoi coetanei, preferibilmente all’aria aperta, in grandi ambienti, in cui viene dato spazio alla sua immaginazione e alla sua creatività. Giochi che gli permettono di sperimentare e di sbagliare, di “cadere” e di farsi male, di rialzarsi e di ricominciare. E’ nel giocare che il bambino sperimenta con successo la possibilità di intervenire attivamente sugli elementi che lo attorniano.

ISTRUIRE E’ MOLTO IMPORTANTE,  ALLENARE E’ SIGNIFICATIVO,  EDUCARE E’ FONDAMENTALE!
Insegnare a Giocare non è un Gioco!
L’insegnamento innanzitutto  deve essere funzionale all’apprendimento, che incorpora come fulcro del processo il Bambino. Per imparare a giocare il Bambino deve : conoscere il proprio corpo, saper usare lo spazio, capire il gioco, saper utilizzare ciò che ha imparato in nuove avventure, conoscere le regole e i fondamentali del gioco, saper leggere e risolvere i problemi di gioco.
Il Bambino impara meglio se l’apprendimento è basato sull’esperienza e sull’attività concreta; se i ritmi e i tempi di apprendimento sono individualizzati; se apprende in modo globale  utilizzando supporti didattici adeguati; se è aiutato ad “ apprendere ad apprendere” ( meta cognizione).
Per insegnare a giocare bisogna conoscere i propri bambini, aver individuato adeguati obiettivi educativi e didattici, definire le proposte adeguate, sostenere i processi di apprendimento, condividere l’idea di formazione, saper intervenire correggere far riflettere, comunicare,…avere passione per l’insegnamento.
Bisogna indispensabilmente far propri dei saperi irrinunciabili, il “Sapere”: avere padronanza e certezza della disciplina sul piano culturale e metodologico-didattico, in tutte le sue sfaccettature da quelle più tecniche e specifiche a quelle generali,  sapendosi integrare e confrontare con le altre discipline scolastiche;  “ Saper Fare” : avere padronanza metodologica e didattica (insegnamento e organizzazione dell’attività specifica ); “Saper far fare” : avere padronanza della gestione della dimensione relazionale comunicativa ; “Saper essere”: avere piena consapevolezza di ciò che si fa e si dice, di appartenere ad un ambito istruttivo e fondamentale per la crescita dei bambini, che con i loro piccoli occhi ogni giorno ci osservano, esplorando ed  acquisendo.
Ma allora chi può soddisfare tutti questi requisiti? L’insegnante di matematica..?..di italiano?..di religione?..quel signore\ina che ha preso un attestato di qualifica come istruttore di bodybuilding di I o II livello..?? Direi di no, direi sarebbe ed è ancora, uno sbaglio madornale, significherebbe condannare i bambini ad una triste se non pericolosa realtà, semplicemente perché non è l’insegnante di italiano che insegna ad imparare le tabelline !
Il Laureato in Scienze Motorie e Sportive ( Chinesiologo ) fonda e crea buona parte della sua formazione professionale proprio sull’insegnamento, sul gioco, oltre ovviamente ad una attenta ed accurata conoscenza del corpo umano e delle sue funzioni, dei vari sport individuali e di squadra a livello tecnico e organizzativo. Quindi chi meglio di Lui ?!
Nelle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, del Ministero della pubblica Istruzione, ritroviamo in elenco nell’indice, per la scuola dell’infanzia , la voce : “Il corpo e il movimento”, e per la scuola del primo ciclo, la voce “ corpo, movimento, sport”. Quindi si conclude, come è ovvio che sia, che una sorta di insegnamento non troppo specificato per quanto riguarda il corpo e il movimento, è previsto. Purtroppo ancora la figura dell’insegnante di Attività Motoria, non è prevista,  è prevista solo come “insegnante di educazione fisica” per la scuola del secondo ciclo di primo e secondo grado ( scuole media e superiore ). In queste ultime, tra l’altro, ci sono file d’attesa infinite  per le graduatorie per non parlare delle possibilità di abilitarsi all’insegnameto….ma questo è “un altro paio di maniche”.
Come possiamo fare però a lavorare e portare il nostro contributo professionale  nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie? Non è molto difficile, basta munirsi di pazienza e volontà!
E’ necessario innanzitutto capire se nella propria città o zone limitrofe, c’è qualche scuola, privata o pubblica che sia, che abbia attivato nelle proprie classi o inserito nella propria programmazione didattica annuale un “progetto di attività motoria”. Si perché nelle scuole dell’infanzia e primarie funziona così, con la presentazione di progetti di attività motoria alla dirigente, che se riterrà opportuno presenterà e proporrà al proprio collegio dei docenti e poi in consiglio di istituto, per valutarne il consenso e  la fattibilità.
Chi presenta questi progetti?  Dipende, possono presentare progetti di attività motoria ( o un tipo di attività sportiva specifica, mini basket, mini volley, ecc.  se si tratta ovviamente di scuola primaria e non dell’infanzia, in cui sarebbe opportuno cominciare con l’attività psicomotoria, nel rispetto dello sviluppo psicofisico del bambino),innanzitutto in primis il C.O.N.I. e i suoi comitati provinciali, l’ U.I.S.P., il C.S.I., o comunque  società sportive, associazioni sportive dilettantistiche, federazioni sportive o associazioni che si occupano di formazione scolastica e che hanno inserito nel proprio organico persone qualificate e professionali a cui affidare ciò che riguarda l’ambito motorio-sportivo. A questo punto, individuato  l’istituto scolastico e l’associazione che gestisce il progetto, bisogna mettersi in contatto con tale associazione e proporsi come collaboratore\operatore esperto del settore quale appunto chinesiologo, LSM. Altrimenti si può arrivare direttamente nelle società \associazioni e consegnare il proprio cv specificando la propria disponibilità ed interesse; suggerirei in questo caso di contattare ed inviare il cv inizialmente via internet tramite email, ed in seguito presentarsi di persona, fare un giro porta a porta, va da se che essere a volte leggermente “rompiscatole”  porta i suoi frutti.
Ovviamente un altro canale fondamentale da tenere sempre sott’occhio è internet. Consultiamo quasi quotidianamente i siti del M.I.U.R.,  del C.O.N.I., dei comitati provinciali,  dell’U.I.S.P, del C.S.I., della regione, del proprio comune, dell’ U.S.P. o R. ( ufficio scolastico provinciale o regionale; il provveditorato agli studi), in quanto può capitare, come è stato per me,  di imbattersi in un ” concorso “ per il reclutamento di esperti di attività motoria da inserire nelle scuole.
Un ultima possibilità, ed io personalmente ho provato anche questa, quindi vi assicuro che è possibile, è quella di presentare voi stessi un progetto alla scuola. Come?  Create innanzitutto il vostro progetto, in tutto e per tutto, vi occorrerà ovviamente inserirvi un “ comitato scientifico” ( professori-tecnici senior  che apportino una sicurezza scientifica al progetto, come fosse una convalida), uno “staff tecnico” ( anche una o due persone- operatori-  ma è da specificare),l’organizzazione e  la distribuzione delle attività annuali o mensili nel corso della settimana ( attività pratiche per alunni, formazione insegnanti della scuola e coppie genitoriali, evento finale), ed infine i costi ( prevedere una rateizzazione o se ci fossero degli sponsor). Indubbiamente riuscire ad avere il patrocinio del ministero degli studi, di una facoltà e di una ASL, non sarebbe male, ed è possibile!
Il C.O.N.I.  negli anni ha messo in campo una serie di attività dedicate alla scuola, tra cui il progetto                “ Giocosport”  e in ultimo da circa tre anni, con un protocollo esecutivo uguale in tutta italia è partito  un progetto sperimentale in collaborazione col M.I.U.R. , “ alfabetizzazione motoria” dedicato alla scuola primaria, che vi assicuro ha riscosso un enorme consenso da parte di dirigenti, insegnanti e alunni, che non vedono l’ora ogni settimana che arrivi “l’esperto di attività motoria” a farli giocare e divertire. ( E’ non poco gratificante e appagante la sensazione che si prova quando i bambini ti corrono incontro ed aggrappandosi alle tue gambe ti urlano “ ti vogliamo bene!! Oggi a che giochiamo ??”
www.alfabetizzazionemotoria.it
Un altro progetto degno di nota, nato e partito da pochissimo in Puglia, rivolto alle terze classi da portare fino in quinta, è il progetto  “S.B.A.M.!” : Sport, Benessere, Alimentazione, Mobilità, a scuola!, un programma interassessorile integrato di educazione ai corretti stili di vita,  per la promozione della corretta  alimentazione e dell’attività motoria, intenzionato a coinvolgere le famiglie e le comunità. Tale programma prevede l’integrazione sinergica di vari attori ( Ass. allo sport, Ass. alle politiche della salute, Ass. alle risorse agroalimentari, Ass. al diritto allo studio, Ass. alle infrastrutture strategiche e mobilità, USR Puglia, Cdl in scienze motorie di Foggia e Bari, S.I.A.N., AReM, scuole primarie e C.O.N.I. ).
Anche in questo caso, vi assicuro, un grandissimo successo, mostrato anche dagli stessi genitori entusiasti dei racconti dei propri figli…..tanto..da spingermi a creare attività pomeridiane extrascolastiche.
Tutto questo successo e consenso è la voce di cui abbiamo bisogno e che finora era rimasta taciuta: le scuole, i dirigenti, gli insegnanti, le famiglie e i bambini hanno bisogno di noi, della nostra professionalità, del nostro operato .
Bisogna proporsi! Rischiare! Osare!
“ La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda e vi infonda l’impulso della ricerca “  ( Plutarco )

Pubblicato da Sara Salfi

SARA SALFI è nata a Taranto nel 1984 dove tutt’ora vive. Pallavolista a livello agonistico per dieci anni, in seguito la laurea in Scienze motorie e sportive, conseguita a Perugia, si è specializzata in Attività motorie adattative e preventive, sempre nell’università degli studi di Perugia. Ha proseguito gli studi nel capoluogo umbro specializzandosi come Trainer Antalgico Posturale, Personal Trainer, Idrochinesiterapista e operatore in Idroneurofit, ed Educatore Sportivo C.O.N.I. . Comincia a lavorare come personal trainer nelle palestre perugine e come esperto in attività motoria presso le scuole dell’infanzia e primarie del comune perugino, per conto di associazioni e società sportive quali C.O.N.I. e U.S.P. in particolare. Nel 2008 comincia la sua collaborazione con la rivista di informazione socio-sanitaria “Obiettivo Salute” per la quale è responsabile della rubrica di attività motoria. Nel 2010 ritorna nella sua città d’origine e continua a lavorare come referente tecnico e personal trainer per un centro fitness del comune tarantino e come esperta C.O.N.I. in progetti di attività motoria rivolti alle scuole primarie. Nel 2012 a Lecce, è relatrice nel corso E.C.M. per pediatri, “Il mondo relazionale dell’adolescente e il ruolo del pediatra” importanza e valenza dell’attività motoria in età evolutiva. E’ l’ideatrice e operatrice del progetto “ Mens sana in corpore sano”, progetto finalizzato all’avvio di un percorso centrato sulla psicomotricità e sani stili di vita ( alimentari e relazionali) per soggetti disabili e normodotati, organizzato dall’ISACpro (istituto di scienze dell’apprendimento e del comportamento pro sociale ).

Una risposta a “Attività motoria scolastica: chi? come? quando?”

  1. I progetti scolastici di educazione motoria e più in generale di educazione alla salute attraverso il movimento, dovrebbero essere uno degli obiettivi primari nel processo di formazione scolastica soprattutto nelle scuole primarie. Per questo voglio portare alla vostra attenzione il Progetto MOVES, movimento e sport a scuola ideato e attuato da gennaio 2013 nella provincia di Parma dalla nostra associazione Sport University. Una sfida questa a cui noi abbiamo voluto rispondere per garantire ai bambini il diritto al movimento attraverso un percorso didattico mirato e programmato da esperti del movimento.

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