Quando interviene un Chinesiologo

Quando interviene un Chinesiologo

[banner size=”120X600″ align=”alignleft”]Ciao a tutti, oggi parliamo di una questione scottante, che da sempre ci relega in un angolino a guardare il lavoro, spesso inute di altre categorie professionali che preferiscono curare il sintomo e non la causa di qualsiasi patologia. Spesso curare il sintomo è l’unica strada per poi risolvere un problema, ma altrettanto spesso curare il sintomo é solo un modo per monetizzare quanto più possibile e quindi per far tornare il paziente quante più volte possibile, semplicemente perché non si risolve il problema, ma lo si rinvia al futuro.

Ma, quindi, quando interviene il chinesiologo? Noi che vogliamo risolvere i problemi, che non curiMo i sintomi ma le cause, possiamo sostituirci ai medici e ai fisioterapisti? ASSOLUTAMENTE NO!
Il nostro lavoro deve essere complementare, deve, anzi dovrebbe essere sinergico a quello delle altre figure professionali. Spesso abbiamo la presunzione di poter curare i nostri pazienti, ma per legge e per etica noi non possiamo farlo, noi possiamo solo lavorare su soggetti sani o su soggetti con patologie croniche e stabilizzate, come i diabetici ad esempio, ma che comunque non abbiano fasi acute in atto. La nostra figura professionale, non si sa Per quale motivo, non è una figura sanitaria e quindi non possiamo agire per curare una persona, ma possiamo agire per evitare che la stessa persona possa ammalarsi.

Ad esempio: nella cura del diabete di tipo 2 é indubbio il beneficio dell’attività motoria, ma pensiamo un attimo al beneficio che potrebbe portare l’attività motoria in un soggetto che ancora non si é ammalato di diabete di tipo 2, un soggetto sovrappeso a cui manca poco per ammalarsi. Potremmo evitargli tanti problemi, tanti farmaci, tanti soldi spesi per curare i sintomi di tale patologia, non la patologia stessa.
Lo stesso esempio é applicabile a tutte le patologie connesse al metabolismo, alla dieta, alla mobilità.
Un altro esempio potrebbe essere quello di un atleta con il classico muscolo “strappato” il quale deve ricorrere alle cure mediche e riabilitative, come é giusto che sia, e solo dopo potrebbe servirsi del nostro sapere per ritornare in campo ad allenarsi. Immaginate se si fosse affidato a noi prima dell’infortunio, avremmo potuto prevenire l’infortunio con una buona preparazione fisica, con una preatletizzazione, parola quasi sconosciuta in Italia, che va ad indicare il periodo antecedente la preparazione fisica vera e propria.

Questi piccoli esempi ci possono far capire quanto sia inutile fare la guerra ai sanitari e nello specifico ai fisioterapisti nel loro campo, dovremmo fargliela quando sono loro ad invadere il nostro.

La prevenzione potrebbe evitare tantissime patologie, ed è nostro compito insegnare ai nostri utenti come farlo e soprattutto il valore che potrebbero avere quei piccoli e semplici gesti nella prevenzione di patologie molto invalidanti e mortali addirittura.

Pubblicato da Antonio Moliterno

Nato nel lontano '85 da sempre ama tutto ciò che è in movimento. Dall'età di 5 anni bazzica per le palestre di tutta Italia dapprima come giocatore e poi come istruttore, allenatore e preparatore fisico per la pallacanestro. Laureato in Management delle attivita motorie e sportive presso l'università degli studi di Napoli Parthenope, attualmente è iscritto alla laurea specialistica, per la seconda volta, in SCIENZE DELLA VALUTAZIONE MOTORIO-SPORTIVA E TECNICHE DI ANALISI E PROGETTAZIONE DELLO SPORT PER DISABILI, presso l'università degli studi di Salerno.