Overtraining e Test

Overtraining e Test

Per molti atleti è la bestia nera del periodo di carico, causato degli allenamenti giornalieri ripetuti a volte anche due, tre volte al giorno. Vi è mai capitato di sentirvi stanchi? Stressati? Irrigiditi? Se in alcune circostanze è normale, come dopo un allenamento intenso, a causa della famosa super compensazione, quella straordinaria sequenza di eventi a livello cellulare che permettono di fatto all’essere umano di evolversi, di diventare più forte, più agile e meno soggetto alle malattie, altre volte potrebbe essere sinonimo di qualcosa che non va, di un periodo di troppo stress, di troppo carico o di un macrociclo di allenamento totalmente errato.  Parlo dell’overtraining, del primo campanello d’allarme che ci fa capire che rischiamo di combinare qualche serio guaio.

Ma cosa è l’overtraining?

Secondo Israel (1976) è definita overtraining l’incapacità cronica dell’organismo di far fronte allo stress provocato dall’allenamento. Le prestazioni sono pressoché stagnanti ed in alcuni casi (raramente) le prestazioni deperiscono molto lentamente, tanto da creare ansia e sconforto nell’atleta.  L’insorgenza dell’overtraining sembra essere causata da un malfunzionamento del controllo neurovegetativo (Kindermann 1986).

E’ molto difficile arrivare ad una diagnosi di overtraining, in quanto bisogna districarsi tra molte possibili cause di affaticamento, come ad esempio il normale decremento della prestazione sportiva data dai cicli allenanti. Esistono molti indici che possono aiutarci a capire se effettivamente siamo di fronte ad un caso di overtraining, oppure siamo solo stanchi e abbiamo bisogno di riposo o di mangiare meglio. Esistono dei sintomi che potrebbero aiutarci a capire la situazione in cui siamo, essi sono divisi in:

  • Prestazionali: quando denotiamo un peggioramento delle performance, l’impossibilità di sostenere allenamenti ad alta intensità e la FC più alta della norma. La stagnazione o il deperimento delle performance sono protratte per diversi giorni. N.B. Dobbiamo stare attenti a non confondere la “stanchezza fisiologica dell’allenamento” con questi sintomi. Possiamo capire se i sintomi prestazionali sono dati da un allenamento intenso dal tempo di recupero. In genere entro 72 ore l’atleta recupera da un allenamento intenso; se però tale condizione permane per più tempo, allora siamo di fronte a qualcosa di più serio.
  • Fisici: Perdita di peso senza apparente motivo, inappetenza, articolazioni “legnose” e pesanti, spossatezza, infezioni alle vie aeree e sudorazione eccessiva notturna.
  • Emotivi: depressione, ansia, insonnia, irritabilità, difficoltà nel mantenere la concentrazione, e calo della motivazione.

Test

Esistono delle tecniche che possiamo utilizzare al fine di cogliere i primi sintomi dell’overtraining.

  • Check Flessibilità Muscolare (CFM)
  • Test Ortostatico
  • POMS

CFM

Secondo Kibler (1992) e Maglischo (2003) una diminuzione della flessibilità delle articolazioni delle spalle, dell’anca e della zona lombo-sacrale per più giorni è la prova che vi è necessità di alleggerire il carico allenante in quanto vi è una evidente difficoltà dell’organismo di recuperare.

Test Ortostatico

Possiamo misurare lo stato di affaticamento generale misurando la variazione del numero di battiti cardiaci dalla posizione supina a quella eretta. Quando si passa dalla stazione supina a quella eretta il cuore aumenta le pulsazioni per riequilibrare l’apporto di sangue nei vari distretti. Tale frequenza cardiaca, inizialmente molto alta si andrà in breve tempo a stabilizzare ad un valore di poco superiore alla frequenza iniziale (posizione supina). La velocità del riequilibrio della frequenza cardiaca dipende dalla vasodilatazione dei capillari la quale a sua volta è influenzata dallo stress. Se abitualmente il tempo di stabilizzazione è X ed in un determinato giorno invece è molto più alto, ciò è sinonimo di uno stato di affaticamento.

PROTOCOLLO TEST ORTOSTATICO

  1. Con un cardiofrequenzimetro effettuare il test della FC per una settimana, durante un periodo “tranquillo” con un recupero completo dell’organismo (allenamenti blandi). Si otterrà così una media dei valori “basali”
  2. stendersi sul letto al mattino per circa 4 minuti e rilassarsi completamente
  3. avviare il cardio e raccogliere i dati per circa 3 minuti
  4. alzarsi in piedi e continuare a misurare la frequenza cardiaca per altri 2 minuti.
  5. sottrarre la FC media rilevata in posizione supina a quella rilevata dopo i primi 30 secondi in posizione eretta.

Il differenziale ci darà dei risultati significativi se si discosterà di 15-30 BPM dal valore basale. In questo caso siamo di fronte ad uno stato di affaticamento. Bisognerà quindi effettuare attività a bassa intensità. Nel caso in cui tali valori perdurassero per più giorni, probabilmente saremo di fronte ad uno stato di overtraining.

POMS

E’ un test psicologico che misura l’umore e la motivazione. Composto da 65 domande con associato un punteggio, al termine si avrà un totale che ci darà il responso sullo stato motivazionale del soggetto. Questo test si basa sui sintomi emotivi dell’overtraining.

http://www.psicologia-uniroma4.it/sport/lezioni/12_Emozioni.pdf

 

Fonti: Triathlon, il Manuale (Caporali, Esposito), Web, Wikipedia

Pubblicato da Antonio Moliterno

Nato nel lontano '85 da sempre ama tutto ciò che è in movimento. Dall'età di 5 anni bazzica per le palestre di tutta Italia dapprima come giocatore e poi come istruttore, allenatore e preparatore fisico per la pallacanestro. Laureato in Management delle attivita motorie e sportive presso l'università degli studi di Napoli Parthenope, attualmente è iscritto alla laurea specialistica, per la seconda volta, in SCIENZE DELLA VALUTAZIONE MOTORIO-SPORTIVA E TECNICHE DI ANALISI E PROGETTAZIONE DELLO SPORT PER DISABILI, presso l'università degli studi di Salerno.